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Nell'aprile del 1519 Hermán Cortés, partito dall'isola di Cuba, sbarcava sulla terraferma messicana dando inizio alla conquista dell'impero azteco. A cinquecento anni da quella impresa, ci si è voluti interrogare sull'impatto di quelle vicende, sull'evidenza di mondi "altri" che l'apertura degli spazi geografici ha improvvisamente intrecciato non solo in Europa, ma anche sulla persistente presenza di quella storia nelle culture che ne avrebbero continuato a rivendicare la paternità. I contributi raccolti in questo libro hanno voluto tornare a riflettere su quello snodo in una prospettiva radicalmente mutata dalle sollecitazioni di una storia globale, mettendo alla prova paradigmi storiografici consolidati, ora ripensati con un respiro transculturale ed extraeuropeo.